Troppi droni volteggiano sulle macerie dopo lo spaventoso sisma dei giorni scorsi. E il governo nepalese ha deciso di darci un taglio. D’ora in poi chi vuole volare con un drone sul Nepal deve chiedere, e ottenere, un permesso speciale. Già, perché si sta assistendo alle due faccie della stessa medaglia; i droni umanitari, che danno una mano a trovare i dispersi tramite sorvoli a bassa quota con camere multispettrali, e i droni degli sciacalli che sorvolano le macerie per vedere se c’è qualcosa da rubare ai terremotati – soprattutto tesori archeologici conservati in templi e musei- oltre a giornalisti troppo invadenti e turisti cinici che si portano a casa qualche souvenir extra, intriso del dolore altrui.

La decisione viene dalla CAAN, l’ENC nepalese, che si è mossa in seguito alle molteplici proteste dei cittadini indignati.